sabato 29 marzo 2014

Rivisitazione de "Le metamorfosi del vampiro"

La donna mentre si torceva come una serpe sulla brace
e ammaccava i seni tra le stecche del suo busto
lasciava scorrere dalla sua bocca di fragola
queste parole tutte impregnate di muschio:
- Ho le labbra umide io e lo so come si fa
a perdere l'antica coscienza in fondo a un letto.
Asciugo ogni lacrima sui miei seni trionfanti col riso dei bambini.
Per chi mi vede nuda e senza veli, io sono
la luna, il sole, il cielo e le stelle!
Caro sapiente, sono cosi esperta in voluttà
quando soffoco un uomo tra le mie temute braccia
o abbandono il mio petto ai suoi rimorsi,
sonoo cosi timida e libertina, fragile e robusta,
che su questi materassi conturbanti d'emozione
si dannerebbero per me anche gli Angeli impotenti!-

E mi succhiò fin al midollo delle ossa!
Allora mi volsi a lei languidamente
per darle un bacio d'amore, e cosa vidi?
Soltanto un grosso cetaceo unto e tutto pus!
Che gelido orrore! Chiusi gli occhi
e quando li riaprii alla viva luce non c'era più
l'obeso mostro, no:
ma c'era una dentato tricheco, dai lunghi baffi
e dalla coda slabbrata! Disgusto!
Perso, nel vento gelido dell'inverno,
lasciai l'animale alle porte della notte,
spiaggiato e solo.
Che l'inferno abbia pietà dell'anima mia!
-Prometeo

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