martedì 3 dicembre 2013

Il Sublime

Noi ricerchiamo il bello. Altro che pugnette. Nemmeno un’idea immensa e folgorante vale più di un solo, misero chicco del più scadente caffè, se non è espressa in una forma armoniosa e avvolgente. Ebbene sì, tutto sta nella forma e nell’emozione che induce. Il significato è secondario, un semplice inganno degli artisti mediocri per riscuotere più successo, raggiungendo anche i deboli, gli stronzi che non hanno abbastanza fegato per ammirare un’opera ed immergervisi, imbarcarsi sulla nave dello spirito, ammainare le vele e attendere NUDI la tempesta dei colori e delle parole, la loro arte. Il culto della forma DEVE prevalere sulla virtù. Ah quanto è grama l’esistenza di coloro che escludono l’arte dalla propria vita, che sia per scelta o per ignoranza, vie parallele che convergono simmetricamente alla precoce morte dell’anima e che sovente coincidono. Tutto è politica, si dice: cazzate! Il mondo non potrebbe in alcun modo migliorarsi se l’essenza dell’umanità coincidesse con le azioni dei singoli, se spirito e corpo, parte fisica e intellettiva si prodigassero per l’unico, sommo, sovrastante scopo: la bellezza. Il resto non conta, la socialità non esiste. Non si possono fare distinzioni, classifiche, la categoria del bello è omogenea. Le correnti artistiche sono tutte sorelle, figlie della Grande Madre Libertà e dell’autorevole Padre Necessità, entità primitive che hanno unito i loro corpi e i loro sospiri, generando il grande, supremo orgasmo e concependo così l’Universo. Da questa azione, più vigorosa e animalesca di qualunque altra l’uomo si possa rappresentare nella mente, prende così forma la Natura, ossia il MASSIMO artista, colei che dà la costante ispirazione; ma non ai reietti, putridi, infami, coglioni che chiudono gli occhi davanti ad un quadro e le orecchie davanti ad un violino, bensì  a coloro che acuiscono i propri sensi e assimilano e modellano ciò che percepiscono, FORGIANDO in maniera creativa e sublime opere d’arte, portatrici di eleganza intrinseca. L’uomo non può che GODERE piangendo sul bordo di un ponte, davanti ad una scrosciante, immensa, infinita cascata.
La bellezza salverà il mondo.

Il Vecchio

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