E' notte e cammino ubriaco in una città di barboni e puttane grasse. Assenzio! Che delirio! Non c'è nulla di meglio del delirio provocato dall'assenzio! Sento il cervello che odora di umido! C'è silenzio, il viale è cicondato di delicati fiori dal profumo di perla. Che meraviglia! Dietro un cespuglio un ricco borghese si fa scopare da una giovane abissino. Non c'è ninte di meglio dell'assenzio! Cammino, al mio fianco mi segue Io. Io: Guarda! Guarda quel cavallo com'è bello, che grazia, che portamento, che classe! Ti piace quel cavallo? E' bellissimo! Non credi? Gaurdalo guardalo! Oh c'è una panca piana! E lui sta provando a sollevare il bilancere! Com'è buffo! Com'è che ridicolo quel cavallo!
Io: Continua a parlare Io! Mi piace quando vieni a trovarmi! Continua a raccontarmi del cavallo!
Io: Guarda c'è un toro! E' così forte, imponente, maestoso! Senti? Sta raccontando di quando combatteva nell'arena! Dei toreri che ha ucciso! Che belle corna, che petto enorme! E guarda? Adesso sta cercando di prendere una penna e di scrivere le sue memorie! Povero toro, non capisce che con gli zoccoli non potrà mai scrivere!
Io: Come'è bello ascoltarti! Dici sempre la verità!
Io: E' forse diverso l'uomo ed il suo intelletto?
Dal cespuglio si ode un grido! Il borghese ha avuto l'orgasmo!
-Prometeo
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