giovedì 17 ottobre 2013

Manifesto dell'Antidemocratico

In quest'ora meridiana di indolenza, in questo secolo di bassezze e piattezza dove il singolo è bolo per la massa annichilente, in questa nostra epoca matrigna, maestra di stupidità e indifferenza, si leva alto il grido degli intellettuali antidemocratici contro.La nostra è una risposta aristocratica all'anticonformismo piccolo borghese -semplice balbuzie commerciale- per distinguerci dal grigio diluvio sociale, non per inutile moda, bensì per amore estetico.Non desideriamo differenziarci dalla melma per angosce di formica, ma per ridare dignità all'essere umano: per rivedere la società come insieme di individui e non come fogna sulla quale cercare di galleggiare come stronzi.Ricerchiamo finezza, profondità e acutezza di pensiero per fare della cultura amante fedele e non donna da trivio. Qui il nostro manifesto programmatico:
  • Ricerca del bello. Per necessità.
  • La libertà come stile di vita.   
  • Rispetto per l'umanità distinta e fedele a se stessa.
  • Amore per la leggerezza.
  • Rifiuto dei buoni sentimenti. Sgorgo intestinale del piccolismo popolare.     
  • Rigetto dell'atteggiamento ruffiano dominante la cultura dell'ultimo quarto di secolo. 
  • Rifiuto della morale, paccotiglia inzuppabile per tè vittoriani.
  • Rigetto di tutte le arti non liberali.
  • Disprezzo delle semplificazioni stupranti. 
  • Disprezzo per gli inutili formalismi, orpelli sociali che appesantiscono voli pindarici e riflessioni astratte.
  • Disprezzo della debolezza.
  • Rifiuto dell'inerzia.
  • L'incoerenza come sintomo di immensità.
L'Antidemocratico, in quest'epoca di decadenza, figlio delle fiacchezze del secolo, presta polmoni e sangue per ridare midollo e schiena al nostro tempo, per non perire della satrapica mollezza in cui è adagiato l'occidente, per affrontare con nobile fierezza il crepuscolo della civiltà.    

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