venerdì 2 gennaio 2015

Discorso di Fine anno

Personaggi: il presidente, 2014 etiopi.


Scena: Luce con rossetto tipo casa Philip Marlowe. La scrivania del plenipotenziario del Guatemala rovinato dal gioco al centro di una sala riempita liquidamente da una musica sontuosa. Tappezzeria rubata da un sogno dopo aver mangiato le pareti di villa Schifanoja. Una ghirlanda fatta da sei milioni di svastiche (tante quante gli ebrei morti nell'olocausto). Bandiera della Libia di Gheddafi. Bandiera della Reggenza del Qarnaro. Bandiera della California con scritto In hoc Arnoldo vinces. Sulla scrivania avorio lavorato ancora attaccato alla testa dell'elefante non decomposta (garanzia di freschezza). Pavoni bianchi impagliati e non un po' ovunque.


Entra il presidente. Vestito di lusso. Fosse una chiesa sarebbe San Pietro a Roma.

-Il discorso di fine anno ha sempre quel gusto di chiusura di bilancio. Giudaismo per tubi catodici: salvati tot orsi marsicani, bambini felici perché non inculati, le fontane di wifi libero aumentano in maniera direttamente proporzionale al numero di psicochecche... Combattuti tra una voglia di andare oltre alla struttura classica e un'ossessione per la struttura classica riporteremo i successi dell'antidemocrazia nel 2014 e regaleremo questi 2014 etiopi (entrano i 2014 etiopi) a Gino Strada. Così impara.
I successi dell'antidemocrazia quest'anno sono stati:
-L'ebola
-La non resurrezione di Nelson Mandela
-Tentativo fallito dell'occupazione di Fiume
-La monarchia a Corlo
-La monarchia a Rubiera
-La conquista della Crimea da parte della Russia
-Boko Haram
-Il mondiale vinto dalla Germania
-Le scuole Onu bombardate in Israele
-Il non trionfo dell'atto bello sulla mediocrità del mondo
Questo è quanto.

Il presidente, come da tradizione, spara all'anno vecchio.


Antonio De Oliveira Salazar



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