domenica 18 gennaio 2015

La domenica pomeriggio si sparava ai francesi

Baghdad. Il profeta zoroastriano guardava sicuro nel piazzale giallo polvere le guardie svizzere con le teste fra le mani. I khan mongoli erano tutti carcasse. Le orde erano confuse. Le domeniche pomeriggio avvelenavano dolcemente l'eroismo nei cortili delle caserme.
-...Il bene è uno, il male è tanto, ma il problema è discernerli.-
La pietra nera alla Mecca veniva palpata da tutti ed era eccitata. Le guardie svizzere pensavano al fatto che il verbo discernere si usasse solo per i concetti di bene e male. Allah passeggiava vestito di Damasco, ma i persiani erano troppo presi a fare tappeti per badarci.
-Dio è buono. Satana è cattivo. I longobardi occupavano vecchi cinema, ma... mah!-
Zarthustra farfugliava come un cane che vomita. Gli svizzeri non capivano perché erano a Baghdad. Allah s'era fermato a guardare una bambina di dodici anni perché callipigia.
I francesi si annoiavano sotto la tour Eiffel la domenica pomeriggio: qualcuno dipingeva la Senna. La Senna era fatta di una crosta di giallo piscio. La Senna era piena di amore marcito nella noia degli amori asettici. Il presidente all'Eliseo scriveva poesie senza rendersi conto che stava riscrivendo Baudelaire.
Il Califfo di Baghdad guardava l'ombelico all'odalisca trismegista. Gambe infinite reggevano il corpo velato e morbido e solido e turgido e abbronzato. Pellegrini da Samara erano venuti apposta per un punto preciso della sua coscia cantato dagli aridi Dei dei beduini. Il Califfo di Baghdad soffiava su una piuma bianca.
A Parigi uno scultore riempiva stanze di divinità mediorientali nell'atto di copulare. Lo faceva perché poteva. Si divertiva come un ragazzino la prima volta in un bordello. Gli illuministi guardavano e si succhiavano il cazzo a vicenda per la contentezza:-Non sono d'accordo -Aaaaaaah!- con quello che dici, -ossì!- ma darei la vita perché tu possa -godo!- dirlo NON SONO D'ACCORDO -Orgasmo- CON QUELLO CHE DICI, MA -che bello!- DAREI LA VITA PERCHE' TU POSSA DIRLO-Aaaaaaaah...

Le scimitarre erano l'unica forma di civiltà, la carneficina l'unica libertà a cui spasimare. I perversi e i deboli s'erano inventati i diritti umani sperando nel sesso anale: i venditori d'armi lo sapevano.

Le guardie svizzere odorarono nel Ghibli teleologia: il papa li aveva mandati per donare al Califfo. Nelle stanze di marmo rosa e smeraldo consegnarono fucili, codici viola e vergini. Il principe islamico donò loro teste ricoperte d'oro e fichi.
I fucili sussurravano più dolci delle mogli nell'harem. Il pomeriggio si protraeva insostenibile. La piuma bianca era stanca.
Francesi giustiziati per noia.
Il presidente alla fine di spleen con lacrime finte.
L'Europa inutile nel sonno della domenica pomeriggio.
L'Arabia sugli spalti della guerra millenaria dell'uomo contro la noia.

Allah si svegliava felice nel letto della dodicenne callipigia.

-I longobardi occupavano vecchi cinema, ma... mah!-

Antonio De Oliveira Salazar

venerdì 2 gennaio 2015

Discorso di Fine anno

Personaggi: il presidente, 2014 etiopi.


Scena: Luce con rossetto tipo casa Philip Marlowe. La scrivania del plenipotenziario del Guatemala rovinato dal gioco al centro di una sala riempita liquidamente da una musica sontuosa. Tappezzeria rubata da un sogno dopo aver mangiato le pareti di villa Schifanoja. Una ghirlanda fatta da sei milioni di svastiche (tante quante gli ebrei morti nell'olocausto). Bandiera della Libia di Gheddafi. Bandiera della Reggenza del Qarnaro. Bandiera della California con scritto In hoc Arnoldo vinces. Sulla scrivania avorio lavorato ancora attaccato alla testa dell'elefante non decomposta (garanzia di freschezza). Pavoni bianchi impagliati e non un po' ovunque.


Entra il presidente. Vestito di lusso. Fosse una chiesa sarebbe San Pietro a Roma.

-Il discorso di fine anno ha sempre quel gusto di chiusura di bilancio. Giudaismo per tubi catodici: salvati tot orsi marsicani, bambini felici perché non inculati, le fontane di wifi libero aumentano in maniera direttamente proporzionale al numero di psicochecche... Combattuti tra una voglia di andare oltre alla struttura classica e un'ossessione per la struttura classica riporteremo i successi dell'antidemocrazia nel 2014 e regaleremo questi 2014 etiopi (entrano i 2014 etiopi) a Gino Strada. Così impara.
I successi dell'antidemocrazia quest'anno sono stati:
-L'ebola
-La non resurrezione di Nelson Mandela
-Tentativo fallito dell'occupazione di Fiume
-La monarchia a Corlo
-La monarchia a Rubiera
-La conquista della Crimea da parte della Russia
-Boko Haram
-Il mondiale vinto dalla Germania
-Le scuole Onu bombardate in Israele
-Il non trionfo dell'atto bello sulla mediocrità del mondo
Questo è quanto.

Il presidente, come da tradizione, spara all'anno vecchio.


Antonio De Oliveira Salazar