venerdì 25 dicembre 2015

DIALOGO DEL FUTURO E DI UN POSITIVISTA

IL FUTURO: “Devo dire che lei, signor Positivista, è veramente un bravo professore.”
POSITIVISTA: “Grazie, Futuro. Le assicuro che è fin troppo cortese nel valutare il mio operato.”
IL FUTURO: “I miei figli mi hanno riferito che il suo modo di esporre la matematica è veramente chiarissimo. Pensi che, giusto la scorsa settimana, ho scoperto che uno di loro stava tentando di risolvere un esercizio non assegnato dall'insegnante.”
POSITIVISTA: “Magnifico! È fantastico che esistano studenti come suo figlio: c’è sempre una speranza di migliorare i risultati conseguiti dai maestri. Specie dei miei.”
IL FUTURO: “Ah ah ah! Non sapevo avesse anche un grande senso dell’umorismo!”
POSITIVISTA: “Veramente, non intendevo ironizzare sulla questione: i suoi figli, signor Futuro, sono una cosa estremamente seria.”
IL FUTURO: “Lei sia serio, signore mio! Lei e i Maestri Antichi siete quanto di più raffinato la nostra cultura possa offrire: avete un dono che nessuno di noi potrà mai avere.”
POSITIVISTA: “E quale sarebbe questo ‘dono’?”
IL FUTURO: “Be’, mi stupisce che lei me lo chieda: siete ‘portati’ per ciò che studiate.”
POSITIVISTA: “Non capisco cosa intenda.”
IL FUTURO: “Non si prenda gioco di me, signor Positivista. Molti suoi colleghi ritengono che la mente di alcuni individui sia già predisposta all'apprendimento e che, ad essi, determinati concetti appaiano semplici quanto per una Persona Normale lo sono aspetti quotidiani come orinare, defecare ed accoppiarsi.”
POSITIVISTA: “Posso concederle il fatto che alcune Menti siano predisposte ad apprendere con meno difficoltà di altre, e dunque avere più tempo di altre per Creare qualcosa di nuovo. Ma ciò non significa che molti di Noi non abbiano dovuto applicarsi per anni prima di arrivare a qualche vago risultato: io stesso, per capire il basilare concetto di limite matematico (che è comunque un potente ma passeggero strumento matematico, intuito trecento anni fa ma formalmente definito solamente cent’anni dopo, e che sicuramente sarà superato tra qualche migliaio di anni) ho impiegato tre lunghi anni. Le assicuro che se i suoi figli si applicassero sei ore al giorno per dieci anni ad un determinato compito, in esso eguaglierebbero molti Maestri Antichi di quella stessa arte.”
IL FUTURO: “E come prenderebbero la rinuncia ai giochi e alla televisione, secondo lei? Lei vive di strane idee: non deve sopportare i loro capricci e le liti in casa.”
POSITIVISTA: “Touché. Ma le assicuro che l’entusiasmo e la sicurezza che traspaiono dagli occhi dei suoi figli quando riescono a risolvere un’equazione di secondo grado potrebbero leggersi, un giorno, negli occhi di un Grande Uomo.”
IL FUTURO: “Scusi, cosa intende con Grande Uomo?”
POSITIVISTA: “Vede, grazie ai Maestri Antichi, oggi si può disporre di molteplici possibilità soddisfattibili, che un tempo erano ambizioni anche per i più potenti tra gli uomini. Tra queste, per ciascuno si annida un’occasione di essere felice; naturalmente, questa occasione costa qualche sacrificio in termini di tempo ed altre possibilità che vengono scartate. Un Grande Uomo è una persona a cui questa abbondanza non è venuta a noia, e che si è preso il rischio di scegliere.”
IL FUTURO: “Una quantomai bizzarra filosofia, la sua. Interessante, certo, ma si assicuri semplicemente che i miei figli non debbano essere rimandati: io e mia moglie, la signora Storia, la paghiamo per questo servizio.”

Hirohito

mercoledì 16 dicembre 2015

Una nuova speranza

Sono passati novant'anni da quando gli antidemocratici hanno preso il potere nella Galassia.
Legioni di Body Builder seguono i loro Ras sui pianeti fatti belli dalla guerra perenne.
Enormi Mr Olimpia proteggono all'ombra dei loro trapezi artisti e musici: tutta la forza lavoro è impiegata nella costruzione di capolavori di dimensioni ciclopiche che fanno venire il cazzo duro allo spirito.
L'educazione del fanciullo è divisa tra musica e ginnastica: per passare all'età adulta vengono abbandonati nel bosco nudi e devono sopravvivere incantando con la lira le belve feroci.
Le donne sono tutte fighe e fatali.
La moneta sono le sigarette. 
IL VIZIO IMPERA NELLA GALASSIA, IL LIBRO SACRO SONO 'LE 120 GIORNATE DI SODOMA' DI DE SADE E TUTTO È PERFETTO.

Alcuni uomini, però, nascosti sul piccolo asteroide AnnaFrank9, tramano per far tornare la democrazia nella Galassia. Cavalcano abomini chiamati Eleffattoli: piccoli elefanti che mangiano noccioline e scorrazzano su piccole sequoie rachitiche. Loro sono piccoli e giusti, dividono il cibo e chiedono sempre scusa. Sulle loro braccia hanno tatuaggi temporanei con il loro motto: 'Anche i deboli meritano di vivere'...


Giorno 5 del mese dello Squat dell'anno 90 dell'era antidemocratica.

Una legione di democratici a cavallo degli eleffattoli si prepara a dare battaglia alla Centuria di Enorme I re dei Grossi. 
Scendono dalle loro cavalcature e si mettono a suonare la chitarra: prima canzone la Canzone del Sole, poi, a ritmo di bonghi, iniziano a dire:
'Con la violenza non si risolve niente evviva evviva l'amor'.
Intanto il popolo dei Grossi ammazza con i loro portentosi sputi gli eleffattoli, disgustati nel vedere l'immagine della più nobile delle creature, il Pachiderma, ridotta a bestemmia.
I ribelli continuano a suonare. Adesso: Blowin' in the wind.

Enorme I:- Popolo dei Grossi, so che è imbarazzante per voi condurre questa carica contro il rigurgito di AnnaFrank9, ma qualcuno deve pur farlo!
Il popolo dei Grossi risponde con un urlo un po' annoiato.
I democratici vengono fatti a pezzi.

Antonio De Oliveira Salazar